mercoledì 13 ottobre 2010
Protesta degli operai blocca strade di Cagliari, l’opinione di Gandolfi
Il responsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti: “Per uscire da questo malcontento è necessario prediligere una reazione continua, non violenta, energica e mirata verso il potere esecutivo”
Cagliari – “La mia potrebbe essere una dichiarazione fotocopia valida da mesi, e forse anche per il futuro, vista l'esasperazione prolungata dei lavoratori sardi, autori di questa ennesima protesta”. Con queste parole il responsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, Federico Gandolfi, esprime le sue riflessioni relativamente all’agitazione messa in atto ieri a Cagliari dagli operai dell'Eurallumina e della Rockwool, rimasti senza lavoro a causa della chiusura delle due aziende sarde. I lavoratori, che hanno manifestato davanti al palazzo del Consiglio regionale e hanno bloccato alcune strade della città, tra le quali la SS 131 Carlo Felice, chiedono finalmente che si rompa il muro di silenzio costruito intorno alla possibile riapertura delle fabbriche.
“La mancanza di chiarezza sul futuro industriale dell'area, sulle forniture energetiche e sulle politiche economiche da parte di Governo e Giunta regionale sta sfociando – afferma perentorio Gandolfi – in una serie di scioperi e di occupazioni oramai senza soluzione di continuità. I lavoratori pensano di non poter più ottenere visibilità e ascolto se non occupando centri nevralgici per il trasporto nell'isola, entrando spesso in conflitto con i tanti pendolari e con le aziende che a loro volta si sentono danneggiati dal malcontento. Per uscire da tutto questo si devono scongiurare lotte fra poveri e dipendenti di settori diversi – afferma in conclusione il responsabile del movimento guidato da Antonello De Pierro – e prediligere una protesta continua, non violenta, energica e mirata verso il potere esecutivo, rappresentato oggi dagli esponenti di centrodestra presso il governo regionale e nazionale”.
lunedì 26 luglio 2010
Approvati lavori di ampliamento a Villa Certosa, lo sdegno di Gandolfi
Il responsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti: “Unico risultato del piano- edilizia è l’ennesimo scempio paesaggistico”
Cagliari, 26 luglio 2010 – Scoppia la polemica sui lavori di ampliamento di Villa Certosa. La Idra Immobiliare, società di Silvio Berlusconi proprietaria della residenza del premier a Porto Rotondo, ha infatti presentato istanza alla commissione paesaggistica regionale per edificare cinque bungalow, da destinare a residenze per gli ospiti. Il piano paesaggistico regionale vieterebbe ulteriori costruzioni nell’area della villa, salvo le deroghe previste dal piano – edilizia regionale, ispirato al piano – casa annunciato dal Governo. E il responsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, Federico Gandolfi, non esita a bollare l’operazione come “l’ennesimo caso di conflitto di interessi legato al centrodestra sardo e berlusconiano. Dopo le fantasmagoriche norme del piano-casa e delle leggi urbanistiche che avrebbero dovuto rilanciare l’economia locale – spiega Gandolfi – uno dei pochi risultati utili e duraturi sarà quello di permettere l’ennesimo ampliamento di Villa Certosa, oramai sempre più dimora coloniale, data l’estensione, i lavori secretati per fantomatiche esigenze di sicurezza nazionale e gli scandali della scorsa estate”. L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro conclude auspicando e sostenendo “che giustizia sia fatta in sede di ricorso amministrativo, al fine di interrompere quello che è solo l’ennesimo scempio ai danni del paesaggio”.
mercoledì 9 giugno 2010
Gandolfi esorta l’amministrazione a combattere il degrado del Tuvixeddu
Cagliari – “A Tuvixeddu dove il cemento non è ancora arrivato, sembra stia prendendo piede il degrado, il tutto nell'inerzia di molti degli attori coinvolti” Queste le prime parole espresse dal responsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, Federico Gandolfi, in merito all’incontro avvenuto in questi giorni sul “Colle dei piccoli fori” nella città di Cagliari, tra il Comune, la Regione e le Sovrintendenze per fare il punto sullo stato dell'area. Erbacce, voragini e degrado ambientale assediano oramai l’antica necropoli, con il rammarico di molti cittadini.
“Mentre l'azione della Giunta Soru era rivolta all'azione progettuale di respiro internazionale e di tutela – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro –, la consueta attività di gestione corrente del centrodestra a livello regionale e comunale, non dà ancora risposte per il futuro dell'area”.
Con fermezza Gandolfi continua: “Tuvixeddu è un parco archeologico che ha già sofferto troppe ferite e danni dall'attività umana, sia industriale sia residenziale. Ora che finalmente ci si è posti il problema della tutela e della valorizzazione del sito, non è possibile rimandarlo ulteriormente, anche per il rispetto dovuto ad un luogo sacro di sepoltura, seppur antichissimo”.
giovedì 29 aprile 2010
Allarme disoccupazione in Sardegna, l’analisi di Carta
Il viceresponsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Troppe parole e pochi provvedimenti seri in una regione ignorata dalla politica nazionale”
“Il problema della disoccupazione in Sardegna è da sempre uno degli argomenti critici che interessano la nostra regione, a mio parere mai effettivamente affrontato come meriterebbe. Non si può pensare di risolvere con la bacchetta magica un così impegnativo disagio senza affrontarlo non solo nei molteplici e vari fattori che lo causano ma nemmeno nella sua globalità”. Queste le amare parole del viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, Franco Carta, in seguito all’allarmante dato, diffuso dall’Istat, dell’elevato tasso di disoccupazione nella regione, ben superiore alla media nazionale, che in alcune province raggiunge addirittura il 19%. La percentuale regionale è del 13,3%, la più elevata, insieme con Campania e Sicilia, rispetto al resto del Paese. “Purtroppo – spiega l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - l’indirizzo generale che i nostri attuali governi, sia nazionale che regionale, hanno impostato nel loro ‘navigatore satellitare’ sembra condurre palesemente più a un voler disquisire sull’argomento, elargendo zollette propagandistiche per tener buoni i cittadini, piuttosto che affrontarlo sul serio. I dati di questa indagine sono più che chiari e di certo non imprevedibili. Non c’è da stupirsi sul fatto che man mano che si sale lungo l’isola il problema disoccupazione incrementi le proprie percentuali: a mio parere da sempre si è fatta distinzione fra figli e figliastri, avendo prioritariamente molto a cuore la zona del cagliaritano rispetto al resto dell’isola. E questo – conclude Carta –, sempre ragionando parallelamente al ‘si è fatto e si sta facendo comunque poco’, rende alcune province sarde bistrattate due volte, in quanto snobbate in una regione già ignorata dalla politica nazionale”.
giovedì 22 aprile 2010
Operaio schiacciato da ruspa a Santa Teresa di Gallura, il commento di Carta
Cagliari, 22 aprile 2010 – “Commentare accadimenti così drammatici in cui si perdono vite è sempre difficile perché all’oggettività dei fatti si aggiungono disagi e dissapori dovuti alla sensibilità umana”. E’ il primo commento di Franco Carta, viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, alla notizia della morte di un operaio, schiacciato da una ruspa in movimento a Santa Maria Coghinas nel comune di Santa Teresa di Gallura. “Purtroppo - continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - viviamo una fase storica in cui incidenti del genere capitano sin troppo spesso. Le motivazioni, sebbene la prassi più consueta sia addossare istintivamente la totalità delle colpe ai datori di lavoro, son sempre molteplici, svariate e tutte dovute agli stessi motivi, quali la mancanza di regole, di rispetto delle regole e di garanzia del rispetto delle regole. E’ tutto il sistema a vivere di escamotage, se chi di dovere non si pone l’obiettivo di affrontare ogni singolo ingranaggio che non funziona, limitandosi ogni volta a incriminare colui che apparentemente possa avere le maggiori colpe, il problema non arriverà mai alla soluzione. Se l’intenzione generale persiste nel voler toccar sempre superficialmente queste problematiche – conclude Carta - tanto vale entrare nell’ottica che le vittime del lavoro fanno parte degli ‘inconvenienti’ da mettere in preventivo come un qualsiasi fattore di rischio, sperando che mai succedano”.
mercoledì 14 aprile 2010
Pestati ad Alghero perché congolesi, lo sdegno di Carta
Il viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti: “Disgusto per azioni estranee alla specie umana”
“Non si può non manifestare il disgusto e la vergogna per il comportamento di certi esseri capaci di azioni indegne e non collegabili alla specie umana”. Così Franco Carta, viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, commenta l’ennesimo caso di aggressione a sfondo razzista che ha coinvolto due giovani congolesi di 22 e 28 anni ad Alghero. All’alba di domenica 11 aprile i due malcapitati, di ritorno dopo una tranquilla serata trascorsa in compagnia di amici, sarebbero stati accerchiati e pestati da alcuni balordi, legati a gruppi di estrema destra e già noti alle forze dell’ordine. “Si sta radicando purtroppo anche nella nostra regione un malsano valore di stampo nazi-fascista, - aggiunge l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – che sta cercando di ricreare illusorie separazioni razziali in base al luogo di nascita e al colore della pelle. Vivendo con profondo sconforto l’accaduto, esprimo tutta la mia solidarietà nei confronti dei nostri compaesani aggrediti”, conclude Carta.
venerdì 9 aprile 2010
In bilico il destino del faro dell’Asinara, intervento di Gandolfi
Il responsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti: “Pieno sostegno alle dichiarazioni dell'opposizione nel Consiglio Regionale sardo”
Cagliari – “La giunta in carica dovrebbe immediatamente ribadire che tutte le proprietà dismesse dallo Stato, siano ora nella disponibilità della Regione e che possano essere trasferite agli enti locali. Auspico che venga quanto prima riconosciuta la proprietà regionale su numerose strutture e aree di pregio, il cui utilizzo non può certo essere pianificato e seguito da Roma, a causa dell’assenza di coordinamento e di logica con le scelte locali”.
Con queste parole Federico Gandolfi, responsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, commenta l’iniziativa dei consiglieri del Partito Democratico del consiglio regionale sardo Mario Bruno e Gianvalerio Sanna, che ai sensi dell'art. 14 dello Statuto, chiedono che i beni non più funzionali all'interesse nazionale e alla difesa dello Stato presenti sul territorio siano immediatamente trasferiti alla Regione.
Entrambi invitano il presidente Cappellacci a farsi promotore dell’iniziativa, poiché nei giorni scorsi si è paventata la possibilità da parte del ministero della Difesa di una eventuale vendita del faro dell’Asinara.
“Ben diverso si è mostrato l'impegno della giunta di centrosinistra precedente, che era arrivata a rivendicare e ad ottenere il trasferimento di intere aree militari in ogni parte dell'isola. Ora – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – pur essendoci come sottosegretario alla Difesa un noto politico sardo, la giunta si dimostra incapace di giungere ad atti concreti, sprecando il tempo nella polemica, tra l’altro tutta di immagine e a beneficio della stampa, con altri noti esponenti politici del centrodestra”.
mercoledì 17 marzo 2010
Il viceresponsabile per
“Al di là della regolarità legale o morale del passaggio di gestione, cosa che potrebbe dar adito a molteplici opinioni - aggiunge l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro -, non bisogna dimenticare che se il costo del metro cubo d’acqua passasse da quindici centesimi a un euro e settanta senza nessun servizio aggiuntivo o vantaggio che lo giustifichi, si concretizzerebbe un sopruso finanziario senza precedenti. Condivido a pieno la “resistenza” pacifica ma decisa, sperando che tali forme di opposizione rappresentino un esempio e aprano gli occhi a tutte le frange di popolo che per rassegnazione o poca fiducia rimangono silenti ad osservare e a subire. Mi auguro, infine - conclude Carta -, che il signor Ugo Cappellacci, magari illuminato da qualche divino intervento, si accorga finalmente di essere da circa un anno governatore dei sardi, ruolo che lo obbliga non solo a impegnarsi per la soluzione dei problemi della nostra regione, ma soprattutto a non esserne causa con comportamenti permissivi, spesso e volentieri conniventi”.
martedì 2 febbraio 2010
Ore cruciali per operai dell’Alcoa, la reazione di Gandolfi
“Seguiamo con partecipazione e solidarietà la trattativa ottenuta dagli operai dell'ALCOA, che è stata procurata solo grazie a mobilitazioni estreme: fatte davanti al sonno dei rappresentanti del Governo Nazionale e Regionale” è quanto ha dichiarato il responsabile dell’Italia dei Diritti per la Sardegna, Federico Gandolfi, in merito alla negoziazione tra il governo e la multinazionale americana Alcoa.
Gandolfi denuncia però che “al tavolo delle trattative manca un referente importante come l’Unione Europea, garante del mercato interno, del lavoro e della concorrenza”.
Gandolfi continua: ”Mi auguro che da questo tavolo esca una presa di posizione chiara sui costi dell'energia e del lavoro nell'isola. Non più aiuti di stato ma rimborsi e compensi per l'insularità, così da riprendere quanto prima le produzioni o avviare una fase di transizione mirata alla salvaguardia dell'occupazione.”
mercoledì 20 gennaio 2010
Traffico illecito di rifiuti a Cagliari, lo sdegno di Carta
Il viceresponsabile sardo dell’Italia dei Diritti: “Provo disgusto e auspico che chi si è macchiato di questo scempio venga punito severamente”
Cagliari - “Stento a trovare parole che rendano esattamente l’idea di ciò che provo a sentire queste notizie. Ormai pare non ci sia più limite alle bassezze di cui l’uomo è capace, soprattutto in tema di etica, uno di quei valori che dovrebbero distinguerlo dalle bestie”. Questa la reazione sdegnata di Franco Carta, viceresponabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, in relazione allo sversamento illegale di rifiuti nocivi prodotti dall'impianto industriale della Portovesme srl. Arsenico, piombo, zinco, cadmio, rame, nichel, solfati, fluoruri, miscelati con terre di cava e inerti da demolizione e riutilizzati per la costruzione di sottofondi stradali nei cantieri della Asl 8 di Cagliari. “Bisognerebbe spulciare a fondo tutti i dati – ha continuato l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - sperare che le indagini vengano fatte il più approfonditamente possibile e quindi agire in modo esemplare nei confronti di questi individui. Violare la natura alterandone gli equilibri instaurati nei secoli e mettere a repentaglio salute e in taluni casi anche vita stessa degli esseri che la abitano è uno dei crimini peggiori di cui una persona si possa macchiare ed è proprio per tale motivo che mi auguro, nel caso venissero riscontrate responsabilità, che le pene siano dure. La presenza di un ospedale fra le ipotetiche parti lese, ossia di un luogo di ricovero per persone già di per sè debilitate e vulnerabili ad eventuali contatti con sostanze tossiche, è un’aggravante da tenere in massima considerazione”.