mercoledì 15 giugno 2011

Indagato presidente Provincia di Nuoro, Carta commenta


Il vice responsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti: “Finché si è in fase di indagine non è il caso di esasperare gli animi pitturando di troppa realtà quelle che sinora sono solo ipotesi”


Roberto Deriu, presidente della provincia di Nuoro, è indagato dalla magistratura, con altre sei persone, per peculato e corruzione per “atti contrari ai doveri del proprio ufficio”. In mattinata i carabinieri hanno perquisito gli uffici della Provincia per acquisire la documentazione, inoltre, non si esclude il coinvolgimento di precedenti amministrazioni. L’indagine riguarderebbe assunzioni effettuate tramite lavoro interinale. Avvisi di garanzia sono stati emessi nei confronti di amministratori, consiglieri provinciali e del comune di Nuoro e di due imprenditori residenti sull’isola.

Franco Carta, vice responsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, ha così commentato: “A prescindere da tutti i pregiudizi che possano esistere su una persona e nonostante il comune degrado, che sembra interessare la politica nazionale e locale da qualsiasi angolazione la si osservi, non ritengo sia opportuno ‘colorire’ troppo una notizia che alla fin fine notizia non è. All’attuale stato delle cose si stanno solo facendo le opportune perquisizioni, si faranno i dovuti accertamenti e si riterrà o meno di procedere. La mia posizione – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – sostiene che la vera notizia esisterà nel momento in cui gli indagati dovessero risultare colpevoli o innocenti, e solo allora sarà facoltà dei cittadini farsi un’idea e un’opinione. Finché si è in fase di indagine non è il caso di esasperare gli animi pitturando di troppa realtà quelle che sinora sono solo ipotesi”.

A Cagliari case popolari lager, Carta sdegnato


Il viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti: “Ѐ indignante che nel 2011 esistano ancora situazioni del genere. Tutta la mia solidarietà e il mio incoraggiamento a non mollare verso questi eroi, che riescono giornalmente a trovare la forza di reagire mantenendo una dignità da plauso”

Cagliari - Cresce il risentimento tra i cittadini cagliaritani, costretti a vivere in condizioni drammatiche nelle case popolari cittadine. Le abitazioni sono spazi angusti, con i muri anneriti dalla muffa, trentasei metri quadrati da dividere in 4 o 42 dove abitare in 6. Tutto questo crea numerosi disagi ai residenti che, esasperati, chiedono attenzione e supporto.

Sui fatti è di sincera solidarietà il commento di Franco Carta, viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti . “Ho idea che situazioni analoghe siano molto più numerose, ma che per timore o dignità personale dei cittadini interessati rimangano nell’assoluto silenzio. Ѐ indignante – prosegue - che nel 2011 esistano ancora situazioni del genere in cui, di fronte a regole chiare e inequivocabili, i problemi legati all’attribuzione delle case popolari persistano, probabilmente per disorganizzazione, superficialità e voglio sperare non per consapevole malafede e complicità degli organi garanti preposti al controllo. Lontanissima dalla civiltà – prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - è l’idea che venga rifiutato un tetto sano e a misura d’uomo a nuclei familiari effettivamente bisognosi, per attribuirlo invece con troppa leggerezza a chi magari possiede, per vie traverse e non troppo trasparenti, anche seconde case al mare o in montagna”.

Le storie personali raccontano di bambini sempre ammalati per il freddo che arriva nelle case, di mamme che preoccupate “rimpiangono” i loro giacigli nelle grotte, di congiunti che fanno a turno per pranzare, dato lo spazio infimo. Nessuno infatti sembra tenere conto della regolamentazione vigente che prevede requisiti minimi, in metri quadri, per ogni abitante.

“Tutta la mia solidarietà – dichiara Carta - e il mio incoraggiamento a non mollare verso questi eroi, che riescono giornalmente a trovare la forza di reagire mantenendo una dignità da plauso”.

mercoledì 8 giugno 2011

Panunzio su stato di crisi chiesto da Coldiretti per agricoltura sarda


Il vice responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Il settore necessita di essere sviluppato e valorizzato”

La Coldiretti Sardegna ha chiesto lo stato di crisi al presidente della Regione anche per il settore agricolo. La recessione che starebbe vivendo l’isola, infatti, sarebbe tale da richiedere interventi straordinari, in particolare, un Nuovo Piano di Rinascita.

Giovanni Panunzio, vice responsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, ha così commentato la vicenda: “In Sardegna c’è un livello di disoccupazione che è pari al 50%. L’agricoltura necessita di essere sviluppata e valorizzata e bisogna dare la possibilità anche ai giovani di lavorare la propria terra, altrimenti il tasso di disoccupazione non scenderà mai.
Se la Regione – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – vuole aiutare questo settore e i giovani, eliminando questi problemi, allora deve muoversi in questa direzione. Anche perché se gli elettori saranno insoddisfatti di questa amministrazione e di come ha gestito la situazione non sarà certamente votata di nuovo alle prossime elezioni”.

mercoledì 18 maggio 2011

Panunzio soddisfatto per risultato referendum contro Nucleare in Sardegna


Il viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti: “Giusta reazione alle considerazioni fatte, secondo le quali l’isola veniva classificata come territorio non sismico e quindi terreno fertile per le lobby dell’atomo”


Roma – Lo splendido risultato sardo del referendum sul nucleare fa auspicare il bis per il voto del 12 e 13 giugno. Il quorum fissato al 33% è stato oltrepassato con uno straordinario 60,7%. Quasi la totalità delle schede riportano un ‘si’, per dire ‘no’.

“I sardi hanno reagito molto bene alle considerazioni fatte in questi ultimi tempi – commenta Giovanni Panunzio, viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti -, in particolare dal presidente del Consiglio, secondo le quali la Sardegna veniva classificata come territorio non sismico e quindi terreno fertile per le lobby dell’atomo. L’isola gode di risorse naturali che permettono lo sviluppo di energie alternative, come quella eolica”.

I cittadini hanno espresso un voto consapevole e coeso, al di là delle molte divisioni politiche e del silenzio mediatico. L’incubo del nucleare ha abbandonato la Sardegna.

Secondo l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro “non bisogna assolutamente pensare ad un doveroso adeguamento ai paesi europei che hanno centrali nucleari. L’esperienza di Fukushima ci insegna che è fondamentale un raggio di sicurezza di almeno 30/40 chilometri. La Sardegna è fiera di avere la fabbrica del nucleo più vicina a 490 chilometri, in Francia”.

martedì 19 aprile 2011

Cinque condanne per morti raffineria Saras, in Sardegna. Il parere di Gandolfi


Il responsabile regionale per l’Italia dei Diritti: “Speriamo che il processo, come i risarcimenti, riesca a salvarsi da qualche ennesima invenzione legislativa della maggioranza di governo”
Cagliari, – “Le richieste di condanna per le tre morti alla Saras, nel 2009, arrivano beffardamente a pochi giorni dalla nuova morte di un operaio, anche questa volta dipendente di una ditta esterna”.
Federico Gandolfi, responsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, commenta con queste parole la decisione del pm, Emanuele Secci, di condannare a tot anni di reclusione i cinque imputati al processo per la morte di tre operai nella raffineria di Sarroch, il 26 maggio del 2009. Due anni e 8 mesi per Dario Scafardi, direttore della raffineria, e per Antioco Mario Gregu, direttore delle operazioni industriali. Due anni e 4 mesi, invece, per Guido Grosso, responsabile dello stabilimento e due anni e 2 mesi per Antonello Atzori, responsabile dell'area dove morirono i tre operai. Un anno per il legale rappresentante della Comesa, Francesco Ledda, la ditta di cui erano dipendenti le vittime. Prevista una multa di 800 mila euro per la Saras.
“Finalmente in base alla nuova legge sulla responsabilità amministrativa – ha aggiunto l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – anche i vertici delle imprese coinvolte sono stati chiamati in causa, con capi d'imputazione e richieste di condanna pesanti, a rispondere delle morti in fabbrica. È giusto che finalmente paghino se, come ipotizzato, la sicurezza sul lavoro non fosse stata la priorità assoluta. Speriamo ora che giustizia sia fatta nel più breve tempo possibile e che il processo, come i risarcimenti, riesca a salvarsi da qualche ennesima invenzione legislativa della maggioranza di governo”.

mercoledì 30 marzo 2011

Pericolo uranio impoverito in Sardegna, sdegno di Panunzio


Il vice responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Indagini tardive, si spera portino a qualcosa”


Domenico Fiordalisi, procuratore della Repubblica di Lanusei, ha ordinato la riesumazione di venti pastori morti a causa di tumori tra il 1995 e il 2010, i quali avrebbero portate le loro greggi a pascolare nell’area dove sorge il Poligono sperimentale di Quirra. Nella base militare si addestrano i reparti italiani e tedeschi, oltre di altre nazionalità ospiti per le sperimentazioni.
Gli esami dovranno individuare eventuali correlazioni tra le cause delle morti e l’inquinamento dell’area, in quanto si sospetta la possibile presenza di uranio impoverito negli ordigni bellici utilizzati nelle esercitazioni.

Giovanni Panunzio, vice responsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, ha così commentato la vicenda: “In Sardegna auspicavamo da tempo che fossero avviate queste indagini, ma sono arrivate tardive. Spero portino a qualcosa di buono anche se, come si dice, una volta che i buoi sono usciti dal recinto, è poi difficile scoprire di chi sia la responsabilità o cosa ci sia dietro.
Questa indagine è importante perché bisogna tutelare le famiglie e i ragazzi che hanno prestato servizio per il loro Paese senza essere informati di questi danni”.

mercoledì 26 gennaio 2011

Tariffe marittime alle stelle per la Sardegna, Gandolfi interviene


Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Solo un piano approfondito e di lungo periodo porterà a sensibili cali nel costo dei trasporti, sia per i residenti sia per i turisti, garantendo realmente il diritto alla mobilità sancito nella Costituzione”

Cagliari – “Il grave aumento delle tariffe marittime da e per la Sardegna, per tutte le categorie di persone, residenti e non, è l'ennesima dimostrazione della mancanza di pianificazione e controllo dell'attuale Giunta regionale di centro-destra”. Questo il primo duro commento del responsabile regionale dell’Italia dei Diritti, Federico Gandolfi, alla notizia del rincaro delle tariffe sui trasporti marittimi verso l’isola sarda.
“È semplicemente incredibile che sia il comune cittadino a scoprire e doversi occupare per primo di tali aumenti, facendo un preventivo su internet – afferma l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, riferendosi ad alcuni dati riportati da un giornale locale on-line –. Oltre la propaganda, sembra quindi non esistere alcuna collaborazione e consultazione con le compagnie di trasporto, il cui contributo è fondamentale per lo sviluppo dell'economia della Sardegna, e non solo del turismo”.
Gandolfi poi continua nel suo ragionamento proponendo alcune soluzioni all’aumento dei prezzi: “È necessario sviluppare al più presto un serio piano di continuità territoriale migliorando il modello aereo, garantire se non ampliare l'attuale offerta disponibile anche con interventi diretti nel salvataggio della Tirrenia, e lavorare subito in giunta e consiglio con nuovi strumenti amministrativi prima di fare la voce grossa coi giornali. Solo un piano approfondito e di lungo periodo – conclude – porterà a sensibili cali nel costo dei trasporti, sia per i residenti sia per i turisti, garantendo realmente il diritto alla mobilità sancito nella Costituzione”.