giovedì 29 aprile 2010
Allarme disoccupazione in Sardegna, l’analisi di Carta
Il viceresponsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Troppe parole e pochi provvedimenti seri in una regione ignorata dalla politica nazionale”
“Il problema della disoccupazione in Sardegna è da sempre uno degli argomenti critici che interessano la nostra regione, a mio parere mai effettivamente affrontato come meriterebbe. Non si può pensare di risolvere con la bacchetta magica un così impegnativo disagio senza affrontarlo non solo nei molteplici e vari fattori che lo causano ma nemmeno nella sua globalità”. Queste le amare parole del viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, Franco Carta, in seguito all’allarmante dato, diffuso dall’Istat, dell’elevato tasso di disoccupazione nella regione, ben superiore alla media nazionale, che in alcune province raggiunge addirittura il 19%. La percentuale regionale è del 13,3%, la più elevata, insieme con Campania e Sicilia, rispetto al resto del Paese. “Purtroppo – spiega l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - l’indirizzo generale che i nostri attuali governi, sia nazionale che regionale, hanno impostato nel loro ‘navigatore satellitare’ sembra condurre palesemente più a un voler disquisire sull’argomento, elargendo zollette propagandistiche per tener buoni i cittadini, piuttosto che affrontarlo sul serio. I dati di questa indagine sono più che chiari e di certo non imprevedibili. Non c’è da stupirsi sul fatto che man mano che si sale lungo l’isola il problema disoccupazione incrementi le proprie percentuali: a mio parere da sempre si è fatta distinzione fra figli e figliastri, avendo prioritariamente molto a cuore la zona del cagliaritano rispetto al resto dell’isola. E questo – conclude Carta –, sempre ragionando parallelamente al ‘si è fatto e si sta facendo comunque poco’, rende alcune province sarde bistrattate due volte, in quanto snobbate in una regione già ignorata dalla politica nazionale”.
giovedì 22 aprile 2010
Operaio schiacciato da ruspa a Santa Teresa di Gallura, il commento di Carta
Il viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti: “Il tema della sicurezza sul lavoro va affrontato con serietà”
Cagliari, 22 aprile 2010 – “Commentare accadimenti così drammatici in cui si perdono vite è sempre difficile perché all’oggettività dei fatti si aggiungono disagi e dissapori dovuti alla sensibilità umana”. E’ il primo commento di Franco Carta, viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, alla notizia della morte di un operaio, schiacciato da una ruspa in movimento a Santa Maria Coghinas nel comune di Santa Teresa di Gallura. “Purtroppo - continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - viviamo una fase storica in cui incidenti del genere capitano sin troppo spesso. Le motivazioni, sebbene la prassi più consueta sia addossare istintivamente la totalità delle colpe ai datori di lavoro, son sempre molteplici, svariate e tutte dovute agli stessi motivi, quali la mancanza di regole, di rispetto delle regole e di garanzia del rispetto delle regole. E’ tutto il sistema a vivere di escamotage, se chi di dovere non si pone l’obiettivo di affrontare ogni singolo ingranaggio che non funziona, limitandosi ogni volta a incriminare colui che apparentemente possa avere le maggiori colpe, il problema non arriverà mai alla soluzione. Se l’intenzione generale persiste nel voler toccar sempre superficialmente queste problematiche – conclude Carta - tanto vale entrare nell’ottica che le vittime del lavoro fanno parte degli ‘inconvenienti’ da mettere in preventivo come un qualsiasi fattore di rischio, sperando che mai succedano”.
Cagliari, 22 aprile 2010 – “Commentare accadimenti così drammatici in cui si perdono vite è sempre difficile perché all’oggettività dei fatti si aggiungono disagi e dissapori dovuti alla sensibilità umana”. E’ il primo commento di Franco Carta, viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, alla notizia della morte di un operaio, schiacciato da una ruspa in movimento a Santa Maria Coghinas nel comune di Santa Teresa di Gallura. “Purtroppo - continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - viviamo una fase storica in cui incidenti del genere capitano sin troppo spesso. Le motivazioni, sebbene la prassi più consueta sia addossare istintivamente la totalità delle colpe ai datori di lavoro, son sempre molteplici, svariate e tutte dovute agli stessi motivi, quali la mancanza di regole, di rispetto delle regole e di garanzia del rispetto delle regole. E’ tutto il sistema a vivere di escamotage, se chi di dovere non si pone l’obiettivo di affrontare ogni singolo ingranaggio che non funziona, limitandosi ogni volta a incriminare colui che apparentemente possa avere le maggiori colpe, il problema non arriverà mai alla soluzione. Se l’intenzione generale persiste nel voler toccar sempre superficialmente queste problematiche – conclude Carta - tanto vale entrare nell’ottica che le vittime del lavoro fanno parte degli ‘inconvenienti’ da mettere in preventivo come un qualsiasi fattore di rischio, sperando che mai succedano”.
mercoledì 14 aprile 2010
Pestati ad Alghero perché congolesi, lo sdegno di Carta
Il viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti: “Disgusto per azioni estranee alla specie umana”
“Non si può non manifestare il disgusto e la vergogna per il comportamento di certi esseri capaci di azioni indegne e non collegabili alla specie umana”. Così Franco Carta, viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, commenta l’ennesimo caso di aggressione a sfondo razzista che ha coinvolto due giovani congolesi di 22 e 28 anni ad Alghero. All’alba di domenica 11 aprile i due malcapitati, di ritorno dopo una tranquilla serata trascorsa in compagnia di amici, sarebbero stati accerchiati e pestati da alcuni balordi, legati a gruppi di estrema destra e già noti alle forze dell’ordine. “Si sta radicando purtroppo anche nella nostra regione un malsano valore di stampo nazi-fascista, - aggiunge l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – che sta cercando di ricreare illusorie separazioni razziali in base al luogo di nascita e al colore della pelle. Vivendo con profondo sconforto l’accaduto, esprimo tutta la mia solidarietà nei confronti dei nostri compaesani aggrediti”, conclude Carta.
venerdì 9 aprile 2010
In bilico il destino del faro dell’Asinara, intervento di Gandolfi
Il responsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti: “Pieno sostegno alle dichiarazioni dell'opposizione nel Consiglio Regionale sardo”
Cagliari – “La giunta in carica dovrebbe immediatamente ribadire che tutte le proprietà dismesse dallo Stato, siano ora nella disponibilità della Regione e che possano essere trasferite agli enti locali. Auspico che venga quanto prima riconosciuta la proprietà regionale su numerose strutture e aree di pregio, il cui utilizzo non può certo essere pianificato e seguito da Roma, a causa dell’assenza di coordinamento e di logica con le scelte locali”.
Con queste parole Federico Gandolfi, responsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, commenta l’iniziativa dei consiglieri del Partito Democratico del consiglio regionale sardo Mario Bruno e Gianvalerio Sanna, che ai sensi dell'art. 14 dello Statuto, chiedono che i beni non più funzionali all'interesse nazionale e alla difesa dello Stato presenti sul territorio siano immediatamente trasferiti alla Regione.
Entrambi invitano il presidente Cappellacci a farsi promotore dell’iniziativa, poiché nei giorni scorsi si è paventata la possibilità da parte del ministero della Difesa di una eventuale vendita del faro dell’Asinara.
“Ben diverso si è mostrato l'impegno della giunta di centrosinistra precedente, che era arrivata a rivendicare e ad ottenere il trasferimento di intere aree militari in ogni parte dell'isola. Ora – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – pur essendoci come sottosegretario alla Difesa un noto politico sardo, la giunta si dimostra incapace di giungere ad atti concreti, sprecando il tempo nella polemica, tra l’altro tutta di immagine e a beneficio della stampa, con altri noti esponenti politici del centrodestra”.
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