giovedì 17 dicembre 2009

Protesta operai Vinyls a Porto Torres, Italia dei Diritti solidale


Il responsabile per la Sardegna, Federico Gandolfi: “I patti prevedevano il riavvio degli impianti. Bisogna rispettarli”


Cagliari – Sono una cinquantina i lavoratori della Vinyls Italia di Porto Torres che stamani hanno bloccato i cancelli dello stabilimento per manifestare contro il mancato riavvio della produzione. “Esprimiamo solidarietà agli operai della Vinyls la cui rabbia intende unicamente garantire il rispetto dei patti firmati appena il mese scorso”, ha detto il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti, Federico Gandolfi.

I lavoratori si sono riuniti in assemblea per ribadire la richiesta di riprendere le produzioni di pvc e cvm e riassorbire i dipendenti attualmente in cassa integrazione. A novembre era stata firmata l’intesa al ministero dello Sviluppo che prevedeva il riavvio dal 15 dicembre degli impianti di Marghera, Ravenna e Porto Torres, dove sono 140 gli operai in cassa integrazione a rotazione. “Queste persone – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, dimostrano un attaccamento al loro lavoro incomparabile rispetto a dirigenti e manager dell'azienda, come per altro una consapevolezza piena e responsabile dei principi del lavoro garantiti dalla nostra Costituzione”.

Già due giorni fa i lavoratori avevano bloccato l'accesso e 15 di loro si erano anche incatenati ai cancelli impedendo alle autocisterne di arrivare ai serbatoi. Sull’argomento è intervenuto anche il responsabile per il Lavoro e l’Occupazione dell’Italia dei Diritti, Giuseppe Criseo: “L’Italia sta esplodendo, i lavoratori sono alle strette e la classe politica continua a dividersi, litigare, fare correnti e lottizzazioni. Intanto – prosegue – la gente muore di fame e i nostri politicanti sono immobili. Solo chi vive la drammaticità di un posto di lavoro sottratto o precario - conclude Criseo – può capire di che portata è il disagio di cui stiamo parlando”.

venerdì 4 dicembre 2009

A Iglesias negata indennità a invalido al 100%, l’Italia dei Diritti interviene


Franco Carta e Luigino Smiroldo, rispettivamente viceresponsabile per la Sardegna e per la Sanità, commentano la vergognosa ingiustizia


Cagliari - Al pensionato Ivo Ariu di Iglasias, provincia di Cagliari, che secondo l’Asl presenta gravi disabilità al cento per cento a causa di 3 tumori, infarti, diabete e diversi interventi chirurgici, è stata negata la pensione di invalidità e l’assegno di accompagnamento.
Sensibile alla protesta dei familiari Franco Carta, viceresponsabile per la Sardegna dell’Italia dei Diritti, che commenta:” Siamo arrivati ad un limite di indecenza tale da essere costretti a focalizzare la nostra riflessione sullo scegliere amaramente se il disagio sia stato generato da stupidità o incapacità. Che un povero cittadino abbia diritto ad una pensione anche minima o quantomeno ad un accompagnamento, mi sembra così palese da ritenere ridicolo sprecare ulteriori 5 secondi nel fortificare il concetto. Solo considerando il lato morale, - aggiunge Carta- ignorando ciò che possa dire un regolamento in proposito, alla stessa conclusione arriverebbe anche un bronzetto nuragico minuziosamente conservato nella vetrata di un museo. Da parte mia tutta la solidarietà possibile al signor Ariu, con la speranza che presto qualcuno rivolti lo stivale italico dove chi ha veramente bisogno viene ulteriormente affossato.
Gli fa eco il viceresponsabile per la Sanità Luigino Smiroldo: ”Manifesto il pieno supporto allo sfortunato signore per le difficoltà patite dalla vita e per l’imbarazzante trattamento riservatogli dall’amministrazione pubblica, la quale, molto spesso, lascia vivere in condizione precarie la popolazione che dovrebbe essere tutelata. In passato l’opinione pubblica ha sopportato lo scandalo dei falsi malati, – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – mendaci destinatari di aiuti economici dello Stato, ma adesso deve reggere anche il caso contrario, ossia il paradosso di un effettivo infermo che non può vedere rispettati i suoi diritti”.

mercoledì 2 dicembre 2009

Protesta dei Forestali in Sardegna per rinnovo intergrativo, il commento di Gandolfi



Il responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Impegni già siglati, che in un grave periodo di crisi non possono essere disattesi”

Questa mattina Cgil, Cisl e Uil di categoria hanno promosso un sit in davanti al palazzo del Consiglio regionale per chiedere alla Giunta il recupero in Finanziaria di 10,8 milioni di euro da destinare al rinnovo del contratto integrativo 2008-2010 per i forestali. Nel marzo 2008 fu firmato un protocollo d'intesa che prevedeva uno stanziamento complessivo di venti milioni, ma dopo un anno si scoprì che mancavano le risorse da destinare all'Ente Foreste e da spalmare sul personale secondo i criteri dei premi per gli obiettivi raggiunti. La protesta ha riguardato anche il tema dei precari, 2700: per quasi 1100 è stata avviata la stabilizzazione; per gli altri si punta ad un inserimento graduale. “Siamo solidali con la legittima protesta dei forestali sardi, affiancati dalle forze sindacali – ha annunciato Federico Gandolfi, il responsabile per la Sardegna del movimento Italia dei Diritti - Il sit-in di questa mattina, assolutamente pacifico, si limita a chiedere il rispetto degli impegni già siglati con la Regione, che in un grave periodo di crisi non possono essere disattesi. Il lavoro dei forestali sardi è fondamentale per la tutela ed il recupero del patrimonio boschivo e naturale dell'isola. La sua importanza – ha spiegato l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro - potrebbe aumentare ancora se pensiamo a possibili investimenti nel contrasto al cambiamento climatico, nell'industria mobiliera e cartacea, nei certificati verdi per la CO2”.